venerdì 23 luglio 2010

Ecomostro a Torre Lapillo

Un angolo del nostro Salento violentato dal cemento.
La chiamano Punta Saponara, è a due passi dalla torre di avvistamento di Torre Lapillo.
E quel Punta già dà da pensare: il nome è un crudele omaggio alla più nota Punta Perotti di Bari. Sempre di ecomostro si tratta, anche stavolta in riva al mare.
A Torre Lapillo è in costruzione un albergo privato. E i cittadini insorgono. Il gruppo Facebook "Io non voglio l’ecomostro di Punta Saponara" conta quasi duemila iscritti.
I lavori però proseguono, come confermano da Legambiente Porto Cesareo: “Sono autorizzati e vanno avanti. In un primo momento la Guardia di finanza è intervenuta e ha bloccato il cantiere. Ma poi l’autorizzazione è arrivata e tutto è ripreso come prima”.
Già, come prima. Se non peggio, visto che il profilo della nuova struttura rovina il placido e intenso tramonto che da sempre si può osservare dalla riva, interrotto, fino ad ora, solo dalla torre.
“È l’ennesimo sopruso del più forte, l’ennesimo furto dei grandi”, si lamenta Laura Mangialardo scrivendo a Repubblica e rivolgendosi al presidente Vendola.
Il paradosso raggiunge il culmine se si considera che l’intera costa da Porto Cesareo a Punta Prosciutto è area marina protetta.


Ma poco male: c’è sempre un piano regolatore vecchio di quarant’anni, di quando Porto Cesareo era ancora una frazione di Nardò, che permette a un albergo di sorgere e cancellare la spiaggia.
Ecco il mostro:



FONTE: La Repubblica

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