BUON NATALE
A TUTTI
Con la speranza che oggi, ma non solo oggi, possa essere . . .
«What does not destroy me makes me stronger.» Nietzsche
«Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici.» Kahlil Gibran
Se si usa Internet Explorer :
Cliccare sulla pagina con il tasto dx su HTML e nella pagina che si apre andare in Modifica. Trovare la parola “videourl” oppure “mms” o ancora “media polis” (dipende dal video) e copiare l’indirizzo URL che sta subito li vicino (quello che comincia per http).
Se invece usi Firefox, per cercare quel link cliccare sulla pagina sempre con il tasto dx e andare su Visualizza Sorgente Pagina. Trovare una delle parole indicate prima per poi copiarte l’indirizzo.
Una volta otteuto l’indirizzo in mano, devi scaricare ed installare VLC (un player video gratuito fra i più rinomati) ed una volta lanciato il programma andrare in Media > Converti/Salva… > Rete e nella casella chiamata Indirizzo inserire l'indirizzo copiato prima. Poi cliccare su Converti/Salva > Sfoglia ed inserire un nome a caso seguito dall’estensione .asf in un percorso conosciuto. Poi cliccare su Salva e nella casella “Profilo” selezionare “Video - WMV + WMA (ASF)”. Premere Avvia e dopo un tempo più o meno uguale alla durata del video interessato, si avrà la copia sul PC nella cartella selezionata e pronto per essere visto con calma con il player preferito!L'indirizzo mms si può ottenere anche in un altro modo.
Il primo passo da compiere è copiare l’indirizzo web della pagina RAI in cui si trova il video che ci interessa. Fatto questo colleghiamoci a Dariosky e incolliamo il link.Dove va incollato il link? Vedete il riquadro rosso nell’immagine qui accanto? Ecco, lì.Clicchiamo quindi sul pulsante “scarica il video” e successivamente copiamo il “Link al video“. Come? Premendo il pulsante destro del mouse sulla scritta che abbiamo evidenziato in giallo e poi cliccando su Copia indirizzo.Dopo si può procedere esattamente come descritto prima, cioè copiando l'indirizzo nel player VLC ecc ecc...
Oppure bisogna scaricare un piccolo software gratuito, Orbit Downloader. Sfortunatamente questo programmino è disponibile solo per sistemi operativi targati Microsoft: quindi Windows XP, Vista e Seven.Bene questa piccolissima guida spero che possa esservi utile in qualche modo, a me senza dubbio, ogni vota che dovrò scaricare un video dal sito Rai, impedirà di impazzire sul web alla ricerca di modi semplici e veloci da utilizzare.
Il passo successivo prevede l’apertura di Orbit Downloader.
Seguiamo ora i numeri dell’immagine. Clicchiamo l’icona “New” e nella finestra che apparirà, “Create New Download“, selezioniamo il riquadro URL. Ora incolliamo l’indirizzo che abbiamo copiato nel passaggio precedente, quello del “link al video“. Ora, cliccando su “Browse” possiamo scegliere dove salvare il nostro video, ovvero la cartella di destinazione. Infine diamo un nome comprensibile al nostro file, cambiandolo dalla casella “Save as“. E qui un avvertimento è d’obbligo: l’estensione del file deve essere obbligatoriamente wmv: se così non fosse il file risulterà illeggibile e noi ci troveremo ad aver fatto un lavoro inutile. Siamo quindi giunti all’ultimo passaggio: clicchiamo su “Download” e OrbitDownloader comincierà ora a scaricare il nostro filmato. Al termine del download troveremo il nostro file nella cartella di destinazione che abbiamo precedentemente stabilito, con il nome che gli abbiamo assegnato.
Strade comunaliChiariamo che sono comunali le strade comprese all’interno dei cartelli che segnalano l’inizio e la fine di un Comune. Al loro interno non si possono istallare autovelox fissi o senza la presenza di un agente e senza contestare immediatamente la violazione. Quindi si possono usare strumenti di controllo senza limite e senza alcuna autorizzazione prefettizia, ma solo con la presenza di agenti e fermando sempre l’automobilista. La postazione va segnalata anche nell’ambito urbano con carlelli ben visibili sistemati ad almeno 80 metri prima del controllo. L’autovelox non può essere montato a bordo di vetture private e, quando lo è su vetture di servizio, queste devono tener accese le luci blu. La legge vuole che la postazione di controllo sia ben visibile e non nascosta.
Strade provinciali e regionaliSono tutte quelle esterne ai Comuni e che non abbiano le caratteristiche di superstrade o autostrade. Qui i Comuni possono chiedere ai prefetti di adottare postazioni fisse e senza la presenza di agenti. Tuttavia la loro autorizzazione è subordinata a certi requisiti, che sono: pericolosità della strada, elevata incidentalità, impossibilità di adottare altre misure più efficaci. La postazione deve essere segnalata a destra e a sinistra della carreggiata con cartelli regolamentari per dimensione, colori, caratteri e palo di sostegno (quindi sono irregolari quelli poggiati per terra). Tali cartelli devono trovarsi ad almeno 150 metri dalla postazione, e ripetuti in caso di incrocio. A sua volta, la postazione (sia essa fissa o mobile) deve essere piazzata ad almeno 1000 metri dal segnale stradale che riduce la velocità da 90 km/h al limite inferiore. La legge prevede correttamente che non si debbano azionare i freni per adeguarsi al nuovo limite (sarebbe illogico), ma che basti semplicemente togliere il gas per qualche centinaio di metri per scendere al nuovo limite.
In primis la definizione, ai fini del Decreto le apparecchiature terminali sono “le apparecchiature allacciate direttamente o indirettamente all’interfaccia di una rete pubblica di telecomunicazioni per trasmettere, trattare o ricevere informazioni; in entrambi i casi di allacciamento, diretto o indiretto, esso può essere realizzato via cavo, fibra ottica o via elettromagnetica; un allacciamento è indiretto se l’apparecchiatura è interposta fra il terminale e l’interfaccia della rete pubblica;“
l’articolo 2 quindi recita che Gli utenti delle reti di comunicazione elettronica sono ten
uti ad affidare i lavori di installazione, di allacciamento, di collaudo e di manutenzione delle apparecchiature terminali di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), numero 1), che realizzano l’allacciamento dei terminali di telecomunicazione all’interfaccia della rete pubblica, ad imprese abilitate secondo le modalità e ai sensi del comma 2.
Ecco il comma 2: Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, il Ministro dello sviluppo economico, adotta, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, un decreto volto a disciplinare:
a) la definizione dei requisiti di qualificazione tecnico-professionali che devono possedere le imprese per l’inserimento nell’elenco delle imprese abilitate all’esercizio delle attività di cui al comma 1; [OMISSIS]
Quindi, dulcis in fundo, l’articolo 3 che definisce il quadro sanzionatorio:
chiunque, nei casi individuati dal decreto di cui al comma 2, effettua lavori di installazione, di allacciamento, di collaudo e di manutenzione delle apparecchiature terminali di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), numero 1), realizzando l’allacciamento dei terminali di telecomunicazione all’interfaccia della rete pubblica, in assenza del titolo abilitativo di cui al presente articolo, è assoggettato alla sanzione amministrativa pecuniaria da 15.000 euro a 150.000 euro, da stabilirsi in equo rapporto alla gravità del fatto.Quindi se da oggi comprate un router e lo attaccate alla presa Telecom di casa vostra, non essendo un installatore abilitato, al minimo rischiate una sanzione di 15000 Euro.
Circola in rete da qualche giorno la notizia, per certi versi clamorosa, secondo la quale la regione Puglia avrebbe finanziato al 100% la costruzione a Taranto di un ospedale privato facente capo a Don Verzè, il dinamico e molto discusso sacerdote diventato negli anni un vero e proprio boss della sanità nazionale. Sbuca da ogni dove, dai social-network rimbalza nei blog e nelle mailing-list, in versione estesa o riassunta con toni sempre più esaltati e si fa strada soprattutto tra i delusi dalla politica, tra il popolo di sinistra, e tra quanti hanno fatto della condivisione delle notizie in rete il metodo principale per conoscere il mondo.
L’origine di questa bufala, un vero e proprio falso, sembra essere un articolo pubblicato sul sito Terra Nostra, dal titolo "Vendola regala 60 milioni a don Verzé, socio di Berlusconi" che dice diverse cose che ai potenziali elettori di Vendola possono risultare indigeste, ma che sono platealmente false. Lo stesso articolo è stato rimaneggiato e riproposto più volte da siti come nuovaresistenza.org, stopthecensure.blogspot.org ed altri ancora, per non parlare di pagine di Facebook seguite da decine di migliaia di persone, fino a dilagare quasi ovunque.
Secondo l’autore: "Il costo del nuovo ospedale polo tecnologico ammonta – per il momento – a 120 milioni di euro, interamente versati dalla Regione Puglia". L’ospedale è stato presentato a inizio articolo con le parole: "Quattrini pubblici per il “San Raffaele del Mediterraneo”: il nuovo mega ospedale privato che sarà realizzato a Taranto dalla fondazione San Raffaele di Luigi Verzé".
Lo stesso autore cade però in contraddizione scrivendo "Terra Nostra ne aveva già scritto in passato: il 28 maggio scorso, a Taranto, si è costituita, in presenza di un notaio, la Fondazione San Raffaele del Mediterraneo, che gestirà il complesso ospedaliero" e qui i lettori attenti avrebbero potuto rilevare una differenza cruciale, anche se per loro ignoranza non si avessero realizzato subito che le leggi del nostro paese non permettono affatto un’operazione del genere. Il resto dell’articolo è fuffa retorica sull’inciucio con i berlusconiani e sulla mancanza di una gara d’appalto, che però non c’entra niente con questo stadio dell’impresa, interessando semmai la costruzione e le forniture del futuro ospedale.
Così com’è chiaro che un’impresa del genere non sia e non sarà affatto "senza controlli" come affermato spensieratamente nell’articolo, i controlli contabili e di legittimità sono gli stessi previsti per imprese del genere dalla legge e sono obbligatori
Perché l’articolo prima dice che l’ospedale sarà realizzato dalla Fondazione San Raffaele e poi spunta una seconda fondazione, appena costituita? È bastato un motore di ricerca per reperire una fonte locale, approfondire e svelare il mistero, confermando l’impressione di partenza che l’articolo fosse un falso clamoroso. Perché Terra Nostra abbia prodotto un tale falso non si sa, il sospetto è che siano partiti in tromba sulle ali di una faciloneria fin troppo diffusa in certi ambienti, certi richiami retorici e certi stilemi (Berlusconi è un nostro dipendente) rimandano all’ingenuo approccio alla politica e al sensazionalismo tipico di tanti gruppi cresciuti all’ombra di Beppe Grillo, sarà forse per questo che dal sito traspare un robusto astio verso Vendola,tre articoli "contro" Vendola su nove in home colpiscono su un sito che si occupa d’ecologia e ne restituiscono l’immagine di un mostro nemico dell’ambiente. Forse Vendola è visto come concorrente politico "naturale" del movimento che a Grillo fa riferimento, ma sono supposizioni di scarsa importanza.
Con queste considerazioni non voglio dire che ci sia malafede manifesta, ma che questo modo di partire in quarta e sparare alto senza curarsi troppo di verificare quel che si dice, non è una novità. Molte delle persone che s’impegnano in queste iniziative (siti, gruppi, organizzazioni) sono tanto naif che spesso si capisce che non sono in grado di afferrare certe sottigliezze e di capire che certe azioni possono risultare controproducenti e pericolose per le stesse idee che vogliono promuovere. È appena il caso di ricodare che lo stesso Grillo; mentore ed esempio di tanti che ne hanno seguito le orme anche al di fuori del suo movimento; nel tempo ha sposato una discreta serie di bufale, portandosi dietro migliaia di persone e poi lasciando cadere tutto nel silenzio quando la verità è emersa incontestabile a provocargli imbarazzo.
C’è poi una robusta produzione di senzazionalismo a sfondo ecologico che indigna tanti puri, ma che rischia di indirizzare l’interesse e le proteste verso falsi bersagli, oltre che di procurare grosse grane a chi si abbandona senza fare attenzione a certi eccessi e ancora più fastidi ai poveri "colpevoli" di nefandezze mai compiute, che occasionalmente vengono additati dagli improvvisati Savonarola.
Ma torniamo all’ospedale e alla "Fondazione Don Verzè per il Mediterraneo", che nella realtà è una fondazione mista pubblico-privata, i soci della quale sono Regione Puglia, Asl di Taranto e Fondazione San Raffaele del Monte Tabor. Una società nella quale la fondazione di Don Verzè è in minoranza, come peraltro è facile intuire dai rispettivi investimenti. Pubblico-privata sarà anche la gestione dell’ospedale, che sarà inquadrato nel Servizio Sanitario Nazionale. I terreni sul quale sarà costruito, insieme a un Polo Tecnologico sono dell’immobiliare del Ministero dell’Economia (ovviamente pubblica), che li conferirà in cambio della concessione dell’edificabilità su altri terreni di sua proprietà, ma non edificabili.
Il finanziamento dell’ospedale non ricadrà affatto solo sulla Regione Puglia, il suo costo stimato è infatti di 210 milioni di euro e, secondo gli accordi, 120 li mette la Regione Puglia, 80 la Fondazione San Raffaele di Don Verzè e gli altri 10 lo stato centrale. Le differenze con la versione di Terra Nostra sono clamorose ed evidenti anche sui conti, che è difficile equivocare. Se non si tratta di malafede dev’essere incapacità di comprendere i testi più elementari unita all’ignoranza crassa delle leggi e delle situazioni che si condannano.
Secondo quanto annunciato, la prima pietrà sarà posata a novembre prossimo e in tre anni Taranto dovrebbe avere un polo ospedaliero d’eccellenza. Una realizzazione in tempo record per gli standard italiani e un tipo d’ospedale del quale al Sud si sente grande bisogno, la mancanza del quale costringe ogni anno molti pazienti a una vera e propria migrazione verso Nord in cerca di cure non disponibili in zona.
Ovviamente nessuno può giurare che tutto andrà per il verso giusto, ma è chiaro che le cose non stanno esattamente come è stato fatto credere a tanti che poi si sono scandalizzati, per quello che è stato presentato come il regalo di denaro pubblico a un berlusconiano di ferro. Tanto più che il PDL locale ha pubblicamente avversato l’accordo, insieme alla cd "sinistra radicale" ritenendo evidentemente che l’opposizione a Vendola paghi di più del sostegno a Don Verzè, che pure è notoriamente vicino al caro leader. Altrettanto ovviamente la questione non è nella scelta politica di uno strumento del genere o sull’opportunità di preferire altri investimenti a questo, qui si tratta di un falso maldestro e calunnioso.
L’anziano boss della sanità privata non raccoglie certo le mie simpatie e non è nuovo al ricevimento di favori da parte della politica, ma l’operazione è plausibile sotto molti punti di vista, sia perché il socio privato porta un know-how di difficile reperimento, sia perchè in italia non è facile trovare partner privati con esperienza nella sanità che siano meno discussi della Fondazione San Raffaele, che dalla sua ha il conseguimento di risultati e standard elevati certificati non solo dagli amici degli amici. Se poi i tempi di realizzazione saranno rispettati, i tre anni previsti sono davvero un tempo brevissimo, ancora di più se confrontati con i tempi medi di realizzazione degli ospedali pubblici in Italia, alcuni dei quali hanno impegnato le amministrazioni per decine d’anni, e molti dei quali; nonostante i tempi biblici; non sono mai stati terminati o terminati solo parzialmente, vittime della pochezza e della volatilità di amministrazioni che nel loro sussegirsi nel tempo vedevano l’affare più nel cantiere perenne, che nel completamento delle opere.
Ora, che Terra Nostra abbia preso un granchio o che si sia lanciata in un’operazione in malafede è poco importante vista la marginalità del sito foggiano, molto più interessante è che da un lato la notizia sia stata diffusa acriticamente come un lampo, nonostante la palese inverosimiglianza, tra una folla fin troppo abituata a non approfondire temi e notizie e fin troppo abituata a rilanciare e diffonderle in rete senza verificarle, ancora di più se eclatanti. Dall’altro lato c’è l’evidenza per la quale, nonostante la notizia abbia sicuramente raggiunto un numero notevole di giornalisti, molti dei quali "di sinistra", nessuno di questi abbia trovato il tempo o la voglia di smentire una bufala tanto evidente e clamorosa.
Un’evidenza che la dice lunga su quanto si presenti in salita la candidatura di Vendola alla Presidenza del Consiglio e sul fatto che, se le cose non cambieranno e se non riuscirà a raccogliere l’accordo dei maggiorenti della sinistra, non può contare nemmeno sul sostegno di quella stampa che dovrebbe guardare con maggior favore alla sua candidatura.
Arriva la trascrizione ufficiale del borgo antico della città dei Martiri tra i patrimoni culturali mondiali dell’Unesco come sito messaggero di pace: merito dello sforzo e del lavoro del locale Clubll centro storico di Otranto è patrimonio culturale mondiale dell’Unesco come “Sito Messaggero di pace”. la ratifica ufficiale dell’iscrizione nella graduatoria riconosciuta dall’organismo internazionale, a Parigi, è arrivata pochi giorni fa, attraverso la presidentessa nazionale della Federazione dei Centri e dei Club Unesco, Marialuisa Stringa.
La notizia la conoscete tutti, in un bar ad Hannover in Germania, per futili motivi (su quante coppe avesse vinto la Germania e quante l’Italia) due italiani vengono uccisi da un tedesco.
Bene proseguiamo, in Italia una Radio che si chiama Radio Padania, su questa vicenda, ancora una volta ha dato una interpretazione diversa della vita, così come ha fatto recentemente, per quei ragazzi morti in missione in Afghanistan, che essendo meridionali, non meritavano quelle attenzioni e i funerali di stato.
La morte ha sempre generato rispetto e pietà, è un momento di incontro di quel percorso comune, in cui ci incontreremo tutti, anche nei campi di battaglia si rispettava il nemico, ma, e dico ma, in questo caso si è avuta un po’ di pietà, non per i due ragazzi italiani morti, ma per l’esaltato tedesco che li ha uccisi.
Il solito conduttore della radio, comincia con i suoi ’buona padania libera’ rivolti agli ascoltatori, ricambiato con il solito affetto, a un certo punto arriva una telefonata da un ascoltatore che solidarizza con il tedesco dicendo ”Poverino, vittima dei terroni- riferendosi al tedesco (...) senza la protezione di un forte presidio identitario questi criminali ’ndranghetisti ti spazzano via: quel poveraccio di Hannover probabilmente si è sentito in pericolo e si è difeso come poteva, quindi non è da rimproverare, noi li conosciamo bene i sudisti. Mi spiace solo che ne pagherà le conseguenze”.
Ora dopo questa affermazione farneticante, tra l’altro qualcuno dei partecipanti ha deciso che i due italiani erano calabresi, mentre un ragazzo aveva origini sarde, l’altro origini siciliane, ma i meridionali sono come gli orientali oggi sono tutti calabresi, domani pugliesi e dopodomani sono tutti siciliani.
Avendo deciso qualcuno che questi calabresi sono un cancro per la civile padania, arrivano altre telefonate. Un ascoltatore di origine piemontese inizia a scagliarsi contro i calabresi immigrati nel Monferrato dicendo queste parole: "Quando i calabresi qui a Carmagnola portano il loro santo in spalle è qualcosa di terribile (...) questi qui non hanno perso la loro identità di popolo ed è scandaloso”.
Il buon conduttore, quando ascolta i bravi padani sghignazza e partecipa con amore a queste trasmissioni, lui ricorda sempre che i meridionali sono dei parassiti, escluso quelli che si sono convertiti alla lega. Questo si chiama razzismo, e sono anche degli episodi gravi di razzismo: si istiga la gente alla violenza ,e come giustamente dice Daniele Sensi, nella storia recente ci sono guerre nate dal nulla - vedesi ex Jugoslavia e Ruanda, dove tutto iniziò con le trasmissioni di Radio mille colline, che incitava all’odio razziale verso i Tutsi e verso gli Hutu moderati.
L’esperienza ha un senso quando non si ripetono gli errori del passato.
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URUGUAY - GHANA
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URUGUAY - GHANABuona Partita ! ! !
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GERMANY - ENGLAND
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GERMANY - ENGLANDBuona Partita ! ! !
"Ore 19:05 del 20 giugno località viale Kargar, all'incrocio con via Khosravi e via Salehi. Una giovane donna che era presente col padre [l'uomo è stato poi identificato come l'insegnante di musica di Neda] ad osservare le proteste è stata colpita da un proiettile sparato da un membro dei Basij nascosto sul tetto di una abitazione privata. Ha chiaramente mirato alla ragazza e non poteva mancarla. Comunque, ha mirato dritto al cuore. Sono un medico, così sono corso a soccorrerla. Ma l'impatto del proiettile è stato così forte che è esploso dentro il petto della vittima, che è morta in meno di 2 minuti. I manifestanti erano a circa un chilometro avanti nella strada principale e alcuni manifestanti stavano correndo, per scappare dai gas lacrimogeni usati contro di loro, verso via Salehi. Il video è stato ripreso da un mio amico, che era lì accanto a me. Per favore, fate in modo che il mondo sappia."Queste sono le parole del medico che ha cercato di aiutare Neda. Un filmato amatoriale (sono scene molto brutte e piuttosto crude, se pensate di non farcela non guardate questo filmato!!!) caricato su Facebook e YouTube mostra Neda cadere a terra, essere soccorsa e morire soffocata dal proprio sangue.
Le ultime parole di Neda sono state: "Sto bruciando, sto bruciando!"Ho già affrontato questo argomento (solo di striscio), per il giorno della Liberazione (25 Aprile), e avevo anche proposto un video bellissimo che mi mette, ogni volta che lo guardo, la pelle d'oca.
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