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lunedì 29 aprile 2013

1° maggio a Taranto

Che fai te lo perdi? 


Primo Maggio, 2013 - 10:00
Parco archeologico delle mura greche (alle spalle della Concattedrale)- Taranto

lunedì 11 aprile 2011

Calendario di Pizzica 2011

PROGRAMMA DELLE SERATE DI PIZZICA 2011

APRILE
  • VEN 08.04.11 Alezio Tequila Pub CARLO CANAGLIA ENSAMBLE ore 22.30
  • SAB 09.04.11 Specchia al ristorante pizzeria Noviera strada prov per Miggiano ROBBA TE SMUJU ore 20.30 info prenotaz Tel 0833. 53 52 72-Cell. 339. 87 66 410.
  • Ruffano presso città della domenica ANTONIO AMATO ENSAMBLE ore 21 info 328-7380424
  • San Pietro Vernotico sagra del carciofo chiesa San G. Bosco TRADIZIONE SALENTINA DOP Giancarlo Paglialunga, Dario Muci e Massimiliano Morabito ore 21
  • DOM 10.04.11 San Pietro Vernotico sagra del carciofo chiesa San G. Bosco MALARAZZATRIO ore 21
  • VEN 15.04.11 Lecce teatro Antoniano ROBBA DE SMUJU ore 20.30
  • Alezio Tequila Pub I CALANTI ore 22.30
  • SAB 16.04.11 Muro leccese al Calema i FONARA' ore 22
  • MER 20.04.11 Alezio Tequila Pub ANTONIO AMATO ENSAMBLE ore 22.30
  • LUN 25.04.11 Torre San Giovanni all'Hotel hastor SETTIMA TARANTA dalle 10 alle 12
  • VEN 29.04.11Alezio Tequila Pub FONARA' ore 22.30
  • Dragoni (Lequile) BRIGANTI DI TERRA D'OTRANTOore 21
  • SAB 30.04.11 Copertino SOLSETTIMA ore 21

MAGGIO
  • DOM 01.05.11 Melissano NUI NISCIUNU ore 21
  • Alliste festa di S. Quintino I CALANTI
  • Alezio al Royo pub via stazione i SETTIMA TARANTA ore 22,30
  • Sternadia FABRIKAFOLK ore 20
  • DOM 22.05.11 Felline ALLABUA ore 21.30

GIUGNO
  • VEN 03.06.11 Acaya BRIGANTI DI TERRA D'OTRANTO ore 21
  • LUN 20.06.11 Melissamo festa di S. Luigi I CALANTI
  • MAR 28.06.11 Sannicola piazz. SS. Pietro e Paolo SCHIATTACORE ore 21
  • MER 29.06.11 Sannicola Piazz. SS. Pietro e Paolo ALLABUA ore 21

LUGLIO
  • DOM 03.07.11 Matino festa Sacro Cuore di Gesu' I CALANTI
  • SAB 16.07.11 Collepasso ALLABUA al parco bosco ore21.30
  • SAB 23.07.11 Caprarica festa della uliata MUTE TERRE ore 21.30
  • VEN 29.07.11 Castri' marangiane in festa MUTE TERRE ore 21.30 
  • SAB 30.07.11 Nociglia sagra del noce ARIACORTE ore 21.30
  • Salignano (Leuca) BRIGANTI DI TERRA D'OTRANTO ore 21
  • San foca MUTE TERRE ore 21
  • Gallipoli parrocchia di San Gerardo SCHIATTACORE ore 20.30
  • DOM 31.07.11 Bagnolo del Salento sagra sapori salentini MUTE TERRE ore 21.30
  • San Foca I SCIANARI ore 22

AGOSTO
  • MAR 02.08.11 Zollino I CALANTI ore 21
  • Taurisano ANTONIO AMATO ENSAMBLE ore 22
  • DOM 07.08.11 Alezio ALLABUA ore 22.30
  • LUN 08.08.11 Struda' sagra della trippa MUTE TERRE ore 21 e I SCIANARI ore 22 
  • MAR 09.08.11 Sannicola sagra dei sapori locali ANTONIO CASTRIGNANO' e GLI SCHIATTACORE ore21.30 
  • MER 10.08.11 Acquaviva (marina dimarittima) ANTONIO AMATO ENSAMBLE ore 21
  • LUN 15.08.11 Palmariggi Santuario Madonna monte vergine BRIGANTI DI TERRA D'OTRANTO ore 21
  • MAR 16.08.11 Palmariggi sagra della bruschetta MUTE TERRE ore 21.30
  • MER 17.08.11 Palmariggi Santuario Madonna monte vergine I SCIANARI ore 22
  • SAB 20.08.11 Scorrano ANTONIO AMATO ENSAMBLE ore 22

SETTEMBRE
  • SAB 03.09.11 Carpignano festa te lu mieru MUTE TERRE

Non vi preoccupate non sono in realtà così poche. Soprattutto da fine Giugno fino a Settembre inoltrato, c'è sempre, minimo (se va male), un paio di eventi a serata in qualche paesino. Se avete voglia di ballare, divertirvi e mangiare con pochi soldi, chiedete informazioni. ;-)

Si consiglia di visitare il sito in caso di aggiunte o modifiche.
N.B. Per eventuali cambiamenti di programma non sono responsabile!
P.S. Non sono tutte le serate, ma quelle al momento già in programma. Se volete contribuire ad arricchire il calendario, non fatevi scupoli e aggiungete tutte le date a vostra disposizione nella sezione dei commenti. 

mercoledì 9 marzo 2011

150 anni unità d'italia - Manifestazioni Ufficiali nel Salento



Per le celebrazioni dell'Unità d'Italia si stanno organizzando, in ogni dove, manifestazioni ufficiali e anche ufficiose.
Con il giorno di festa proclamato il 17 marzo, si è venuto a creare un lungo ponte festivo di ben 4 giorni.
Per chi avesse voglia, in quei giorni, di mettersi in viaggio e venire da queste parti, verso il Salento, vi posto le celebrazioni ufficiali delle provicie di Taranto, Lecce e Brindisi previste per quelle date.




TARANTO
  • 15 marzo - Inaugurazione mostra storica della sanità militare presso l'Ospedale Militare di Taranto
  • 16 marzo - Concerto lirico per voci e pianoforte presso il Salone di Rappresentanza della Provincia di Taranto
  • 16 marzo - Apertura straordinaria del Museo Archeologico Nazionale (anche nella giornata del 17 marzo)
  • 16 marzo - Presso Base Navale - Conferenza dal tema: "Le Marine preunitarie prima del Risorgimento"; da tenersi su una delle navi ammiraglie della flotta, relatore Amm. Fabio Caffio
  • 16 marzo - Visita della navi della Marina Militare ormeggiate presso la Base Navale, da parte di scolaresche e cittadini
  • 16 marzo - Arsenale Marina Militare: visita mostra storica
  • 16 marzo - Visita Castello Aragonese
  • 16 marzo - Visita mostra storica della sanità militare presso l'Ospedale Militare di Taranto
  • 16 marzo - Ore 24.00. In tutti i Comuni saranno scanditi i nomi di coloro che hanno avuto un ruolo nel Risorgimento al rintocco delle campane
  • 17 marzo - Alza bandiera a Piazza della Vittoria
  • 17 marzo - Esecuzione di brani musicali da parte della Fanfara della Marina Militare e presentazione della "bandiera umana", realizzata con bambini delle scuole elementari di Taranto, a cura del "Comitato Qualità per la vita" e del XXIV Circolo Didattico di Taranto a Piazza Garibaldi
  • 17 marzo - Salone di Rappresentanza: proiezione film-documentario che si propone di  ricostruire che cosa ha significato per Taranto l'Unità d'Italia e come si è trasformata la Città, con la nascita del Borgo, dell'Arsenale e del Museo Archeologico Nazionale, a seguito dell'Unità d'Italia. Contestuale diffusione a cura dell'emittente televisiva "Studio 100"
  • 17 marzo - Fuochi d'artificio sul Castello Aragonese
 LECCE 
  • Marzo - Divulgazione CD contenente il discorso sulla Costituzione di Piero Calamandrei
  • 14 marzo - "Marcia Tricolore per la Festa dell'Unità d'Italia"
  • 14 marzo - Concerto realizzato dal Conservatorio "Tito Schipa"; gioco di luce tricolore sui palazzi storici
  • 14 marzo - Mostra di giornali e pubblicazioni d'epoca; Mostra documentale d'intesa con Archivio di Stato; Rappresentazioni teatrali e concerti musicali
  • 16 marzo - Breve intervento commemorativo in memoria di coloro che hanno dato la vita per l'unificazione dell'Italia

BRINDISI
  • 14 marzo - 16 aprile - A cura dell'Archivio di Stato di Brindisi  -Mostra documentaria: Viva l'Italia una! Brindisi nel processo di unificazione. Sale espositive dell'Archivio di Stato (per informazioni Tel. 0831-523412/3)
  • 16 marzo - NOTTE DEL TRICOLORE - a cura del Comune di Brindisi - Manifestazione musicale: Ensamble Fondazione Spontini-Pergolesi di Iesi - Teatro Verdi - h.20.30
  • 16 marzo - Apertura serale di: Palazzo Granafei Nervegna
  • 16 marzo - Apertura serale del: Bastione San Giacomo Tempio di San Giovanni al Sepolcro
  • 16 marzo - Apertura serale del: Museo Provinciale 
  • 17 marzo - h. 10.30Celebrazione Ufficiale - Palazzo Montenegro di Brindisi a seguire visita alla mostra allestita presso l'Archivio di Stato di Brindisi
  • 17 marzo - h.18.00 Inaugurazione Mostra: Giacomo Manzù: le opere, le sculture Palazzo Granafei-Nervegna (la mostra resterà aperta fino al 5 giugno 2011)
  • 17 marzo - Apertura al pubblico del Castello di terra
  • 18 marzo - Concerto della Fanfara Dipartimentale di Taranto
MANIFESTAZIONI VARIE SONO PROGRAMMATE NEI COMUNI DELLE PROVINCE

Spero di non essermi perso per strada qualche manifestazione. In tal caso chiedo scusa agli organizzatori e a chi legge.

Quindi se avete voglia di festeggiare l'Unità con "noi", sapete cosa vi attende.
;-)

sabato 5 febbraio 2011

Pannelli solari galleggianti

Sono partiti ad Avetrana (TA) i lavori per la realizzazione del Progetto Loto, un nuovo sistema di impianto fotovoltaico galleggiante.
Si tratta del primo impianto del genere in Puglia, del secondo in Italia (l’altro, realizzato dalla ditta Daiet di Cisternino (BR), si trova in provincia di Ravenna) ma rientra comunque nella lista delle eccellenze mondiali dove compaiono insieme a quelli di Giappone, Emirati Arabi, Scozia, California.
Il sistema è stato voluto dal Comune e pensato per soddisfare i fabbisogni energetici delle aziende agricole e dei consorzi di bonifica in prossimità degli specchi d’acqua, perché ha un elevato grado di integrazione ambientale, non toglie spazio all’agricoltura e riduce l’evaporazione dei bacini stessi.

E’ frutto di tre anni di ricerca ed è costituito da elementi galleggianti in plastica su cui sono posti i moduli fotovoltaici e una passerella per consentire le operazioni di manutenzione. L’isola quadrata coprirà una superficie di 255 mq ed avrà una potenza di picco di 19,80 Kw. A realizzarlo la ditta pugliese, leader del settore, che già pensa alla possibilità di lavorare a impianti in mare aperto e con maggiori capacità produttive, anche superiori al Mw.
Negli Emirati Arabi esiste La Solar Islandi, a Ras al-Khaimah, sulle acque del Golfo Persico: è alta 20 metri, ha un diametro di un chilometro ed è completamente ricoperta da pannelli fotovoltaici orientabili.
In Giappone, i ricercatori della Kyushu University hanno messo a punto Floating Power Plant, un impianto con generatori eolici e fotovoltaici da posizionare in mare: il materiale è 10 volte più resistente alla ruggine rispetto all'acciaio e le luci Led favoriscono la crescita del fitoplancton, in grado di assorbire l'anidride carbonica e a Glasgow, in Scozia, l'esperimento delle 'Solar lily pad', ha vinto anche l'International Design Award 2008: si tratta di piccole isole smontabili sistemate lungo il fiume.
Questo elenco mi serviva per spiegare che tutto questo è già possibile (non si tratta di esperimenti) e che con un po' di ingegno si riescono a trovare sempre più modi di produrre energia senza crare "danni" al territorio o all'agricoltura.
Basta volere.

mercoledì 17 novembre 2010

Terapia genica nella Talassemia

La talassemia è una malattia genetica, nel nostro paese sono 7 mila i pazienti e oltre 3 milioni i portatori sani. E’ una malattia ereditaria del sangue, legata all’incapacità dei globuli rossi di produrre emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno ed elimina anidride carbonica.
Nella forma major, il paziente si deve sottoporre a trasfusioni ogni due/tre settimane per mantenere valido il livello d'emoglobina. La guarigione definitiva è rappresentata dal trapianto di midollo osseo (primo intervento nel 1982 negli Stati Uniti), ma l'aspetto delicato è la non facile reperibilità dei donatori, anche in ambito familiare. Proprio per questo si è passati dal trapianto di cellule staminali da donatore correlato a quello da donatore non correlato. La sopravvivenza attuale è del 90%.

Poco meno di un mese fa, il 29 Ottobre per la precisione, si è tenuto a Taranto il convegno “Talassemie: il futuro nelle mani della ricerca”, organizzato dall’amministrazione comunale e dall’Associazione per il bambino Thalassemico. Il convegno è stato aperto dal sindaco Ippazio Stefàno, sia in qualità di primo cittadino, sia in quella di studioso di questa malattia da oltre 40 anni, che ha spiegato l’importanza della genoterapia e l’interesse per le cellule staminali che, combinate con quelle del cordone ombelicale, potenziano la speranza di guarigione per diverse patologie.
L’intervento più atteso è stato quello del prof. Aurelio Maggio, direttore Ematologia II dell’Ospedale V. Cervello di Palermo, che collabora con i centri di Roma e Cagliari e con gli Usa nello specifico con Michael Sadelain, direttore del dipartimento di genetica umana del Memorial Sloan Kettering Cancer Centre di New York.

Il prof. Maggio ha spiegato il nuovo approccio terapeutico, che si basa su una strategia tutto sommato semplice e che punta a risolvere il problema alla radice: “In laboratorio, ha spiegato, abbiamo creato un vettore virale, un lentivirus, nel quale cioè sono state eliminate le sequenze patogene inserendo al loro posto le sequenze terapeutiche; il vettore è stato poi trasferito nelle cellule di topo in coltura e nelle cellule staminali del midollo osseo di dieci pazienti siciliani”. Entusiasmanti i primi risultati, pubblicati sulla rivista “Nature biotechnology”. Si è dimostrato che le cellule trattate sono state effettivamente corrette dal vettore virale: coltivate in laboratorio, hanno raggiunto la completa maturazione con produzione di globuli rossi sani.

Questo nuovo vettore offre quindi ottime prospettive per la cura genetica dell'anemia falciforme e della talassemia, con rischi per il paziente molto ridotti. Tuttavia esistono diversi vettori virali e diverse strade che si stanno precorrendo. In Francia sono già stati effettuati i primi due trapianti di terapia genica. In un caso non c’è stato attecchimento ed il paziente è tornato al suo stato precedente. Nell’altro caso tutto è andato per il meglio e il paziente è da 27 mesi trasfusione-indipendente. 

Esiste però un problema. A un certo punto, i ricercatori si sono accorti che tra le cellule corrette ce n’era un gruppo particolarmente folto caratterizzato dalla sovrapproduzione di una particolare proteina chiamata HMGA2, che è stata associata ad alcune forme tumorali benigne e anche ad alcuni casi di leucemia.
Facciamo un passo indietro: quando i ricercatori iniettano in una cellula un vettore virale con il suo carico genetico, questo va a inserirsi nel genoma ospite. In alcuni casi, quindi, può inserirsi all’interno o nei pressi di un gene che regola la moltiplicazione cellulare, alterandolo. A sua volta, questa alterazione può provocare l’innesco di un processo di tumorigenesi. Per il momento non sembra esserci alcun segno di sviluppo tumorale o pretumorale, ma ovviamente la situazione va tenuta d’occhio. I ricercatori di Palermo, hanno messo a punto un sistema per rendere la terapia più efficace e sicura usando degli isolatori ricavati dal DNA dei ricci di mare. Gli isolatori sono barriere che impediscono ai geni trapiantati di venire a contatto tra loro.

Tra un paio di mesi avrà inizio il “trial” clinico per i primi cinque pazienti. I trial si svolgeranno a New York e tra questi ci saranno anche dei pazienti italiani.

sabato 13 novembre 2010

La Consulta dice NO alle regioni contro il nucleare

Le regioni non hanno il potere di vietare l'installazione sul proprio territorio di impianti nucleari.
E' questo il senso del provvedimento della Corte Costituzionale che -stando alle anticipazioni dell' agenzia Ansa- ha dichiarato illegittime le leggi regionali con cui Puglia, Basilicata e Campania avevano vietato l'installazione sul loro territorio di impianti di produzione di energia nucleare, di fabbricazione di combustibile nucleare e di stoccaggio di rifiuti radioattivi. Secondo la Consulta i provvedimenti violano specifiche ed esclusive competenze dello Stato. ln particolare il deposito di materiali e rifiuti radioattivi è un tema che riguarda la competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente mentre l'installazione di impianti di energia nucleare rientra nella competenza in materia di sicurezza. Secondo i giudici se le regioni ritengono che su questa materia sia necessaria un'intesa con lo Stato per l'installazione degli impianti allora possono impugnare le leggi statali dinanzi alla Consulta ma non possono emanare leggi regionali. A settembre la la Sogin, la società controllata dal Tesoro per la gestione degli impianti nucleari, aveva individuato 52 aree sparse in tutto il paese con le caratteristiche giuste per ospitare il sito per le scorie radioattive. La scelta del deposito nazionale per le scorie non sarà imposta ma avverrà d'accordo con le Regioni, con una sorta di asta: la comunità che accetterà i depositi radioattivi sarà compensata con forti incentivi economici.

Quindi adesso per chi non vuole questi obbrobri, e non vuole mettere a rischio la propria salute, e vive in zone con un'alta percentuale di  rischio per la scelta finale (come me), la prima cosa da fare è sperare che le regioni impugnino questa legge davanti alla Consulta e che questa dia ragione loroIn secondo luogo bisogna organizzarsi e fare una lotta che coinvolga la società, una lotta civile, e come ultima, ultimissima ipotesi . . . bhè vedere Terzigno!!!

martedì 24 agosto 2010

Trovata nave romana nei fondali di Torre Borraco

Cari amici Borrachini, e non, c'è una novità.
I militari della tenenza di Manduria su segnalazione di alcuni bagnanti e con l’ausilio del nucleo sommozzatori della sezione operativa navale delle fiamme gialle di Taranto, hanno rinvenuto nelle acque antistanti Torre Borraco un’imbarcazione di epoca romana risalente al periodo tra il II e I secolo avanti Cristo.
Adesso noi sappiamo dov'è Torre Borraco, ma chi invece non sa di cosa io stia parlando, bhè Google Maps ci viene incontro.
Questa è Torre Borraco con l'omonimo fiume:


Questo è il punto dove penso sia stato trovato il relitto. Penso perchè non lo so con precisione(ma dalle foto dovremmo essere lì,più o meno).
E' stato trovato oggi e come sapete io quest'anno non sto' a mare e allora . . .


L’imbarcazione, posizionata a duecento metri dalla battigia e adagiata su un fondale di circa quattro metri di profondità, ha caratteristiche strutturali tali da far ritenere il suo utilizzo per il trasporto di masserizie circostanza questa desumibile dalla particolare forma “bombata” dello scafo adibito a stiva e confermata dal rinvenimento nell’area adiacente all’imbarcazione di anfore in terracotta, alcune delle quali in buono stato di conservazione, notoriamente adibite al trasporto di vino e olio. Il basso fondale ha consentito di individuare ad occhio nudo i cosiddetti “fascioni” in legno della nave, solo in parte sommersa dalla sabbia. E’ tuttora in corso un’attività di coordinamento con la soprintendenza ai beni archeologici di Taranto per l’avvio delle successive fasi di classificazione e catalogazione dei reperti rinvenuti.
Ecco le prime foto disponibili:






Questo ritrovamento marino, fa compagnia ai celeberrimi sarcofagi romani, conosciuti come le Vasche del Re che si trovano a S. Pietro in Bevagna, anche questi poco al largo e su basso fondale. ecco qualche foto:




Ed ecco un video che partendo dall'esplorazione del fiume Chidro si conclude con i sarcofagi (minuto 5:30).

giovedì 12 agosto 2010

La bufala dell’affare Vendola-Verzé

Riporto questo interessantissimo articolo preso da Agoravox.it

Circola in rete da qualche giorno la notizia, per certi versi clamorosa, secondo la quale la regione Puglia avrebbe finanziato al 100% la costruzione a Taranto di un ospedale privato facente capo a Don Verzè, il dinamico e molto discusso sacerdote diventato negli anni un vero e proprio boss della sanità nazionale. Sbuca da ogni dove, dai social-network rimbalza nei blog e nelle mailing-list, in versione estesa o riassunta con toni sempre più esaltati e si fa strada soprattutto tra i delusi dalla politica, tra il popolo di sinistra, e tra quanti hanno fatto della condivisione delle notizie in rete il metodo principale per conoscere il mondo.

L’origine di questa bufala, un vero e proprio falso, sembra essere un articolo pubblicato sul sito Terra Nostra, dal titolo "Vendola regala 60 milioni a don Verzé, socio di Berlusconi" che dice diverse cose che ai potenziali elettori di Vendola possono risultare indigeste, ma che sono platealmente false. Lo stesso articolo è stato rimaneggiato e riproposto più volte da siti come nuovaresistenza.org, stopthecensure.blogspot.org ed altri ancora, per non parlare di pagine di Facebook seguite da decine di migliaia di persone, fino a dilagare quasi ovunque.

Secondo l’autore: "Il costo del nuovo ospedale polo tecnologico ammonta – per il momento – a 120 milioni di euro, interamente versati dalla Regione Puglia". L’ospedale è stato presentato a inizio articolo con le parole: "Quattrini pubblici per il “San Raffaele del Mediterraneo”: il nuovo mega ospedale privato che sarà realizzato a Taranto dalla fondazione San Raffaele di Luigi Verzé".

Lo stesso autore cade però in contraddizione scrivendo "Terra Nostra ne aveva già scritto in passato: il 28 maggio scorso, a Taranto, si è costituita, in presenza di un notaio, la Fondazione San Raffaele del Mediterraneo, che gestirà il complesso ospedaliero" e qui i lettori attenti avrebbero potuto rilevare una differenza cruciale, anche se per loro ignoranza non si avessero realizzato subito che le leggi del nostro paese non permettono affatto un’operazione del genere. Il resto dell’articolo è fuffa retorica sull’inciucio con i berlusconiani e sulla mancanza di una gara d’appalto, che però non c’entra niente con questo stadio dell’impresa, interessando semmai la costruzione e le forniture del futuro ospedale.

Così com’è chiaro che un’impresa del genere non sia e non sarà affatto "senza controlli" come affermato spensieratamente nell’articolo, i controlli contabili e di legittimità sono gli stessi previsti per imprese del genere dalla legge e sono obbligatori

Perché l’articolo prima dice che l’ospedale sarà realizzato dalla Fondazione San Raffaele e poi spunta una seconda fondazione, appena costituita? È bastato un motore di ricerca per reperire una fonte locale, approfondire e svelare il mistero, confermando l’impressione di partenza che l’articolo fosse un falso clamoroso. Perché Terra Nostra abbia prodotto un tale falso non si sa, il sospetto è che siano partiti in tromba sulle ali di una faciloneria fin troppo diffusa in certi ambienti, certi richiami retorici e certi stilemi (Berlusconi è un nostro dipendente) rimandano all’ingenuo approccio alla politica e al sensazionalismo tipico di tanti gruppi cresciuti all’ombra di Beppe Grillo, sarà forse per questo che dal sito traspare un robusto astio verso Vendola,tre articoli "contro" Vendola su nove in home colpiscono su un sito che si occupa d’ecologia e ne restituiscono l’immagine di un mostro nemico dell’ambiente. Forse Vendola è visto come concorrente politico "naturale" del movimento che a Grillo fa riferimento, ma sono supposizioni di scarsa importanza.

Con queste considerazioni non voglio dire che ci sia malafede manifesta, ma che questo modo di partire in quarta e sparare alto senza curarsi troppo di verificare quel che si dice, non è una novità. Molte delle persone che s’impegnano in queste iniziative (siti, gruppi, organizzazioni) sono tanto naif che spesso si capisce che non sono in grado di afferrare certe sottigliezze e di capire che certe azioni possono risultare controproducenti e pericolose per le stesse idee che vogliono promuovere. È appena il caso di ricodare che lo stesso Grillo; mentore ed esempio di tanti che ne hanno seguito le orme anche al di fuori del suo movimento; nel tempo ha sposato una discreta serie di bufale, portandosi dietro migliaia di persone e poi lasciando cadere tutto nel silenzio quando la verità è emersa incontestabile a provocargli imbarazzo.

C’è poi una robusta produzione di senzazionalismo a sfondo ecologico che indigna tanti puri, ma che rischia di indirizzare l’interesse e le proteste verso falsi bersagli, oltre che di procurare grosse grane a chi si abbandona senza fare attenzione a certi eccessi e ancora più fastidi ai poveri "colpevoli" di nefandezze mai compiute, che occasionalmente vengono additati dagli improvvisati Savonarola.

Ma torniamo all’ospedale e alla "Fondazione Don Verzè per il Mediterraneo", che nella realtà è una fondazione mista pubblico-privata, i soci della quale sono Regione Puglia, Asl di Taranto e Fondazione San Raffaele del Monte Tabor. Una società nella quale la fondazione di Don Verzè è in minoranza, come peraltro è facile intuire dai rispettivi investimenti. Pubblico-privata sarà anche la gestione dell’ospedale, che sarà inquadrato nel Servizio Sanitario Nazionale. I terreni sul quale sarà costruito, insieme a un Polo Tecnologico sono dell’immobiliare del Ministero dell’Economia (ovviamente pubblica), che li conferirà in cambio della concessione dell’edificabilità su altri terreni di sua proprietà, ma non edificabili.

Il finanziamento dell’ospedale non ricadrà affatto solo sulla Regione Puglia, il suo costo stimato è infatti di 210 milioni di euro e, secondo gli accordi, 120 li mette la Regione Puglia, 80 la Fondazione San Raffaele di Don Verzè e gli altri 10 lo stato centrale. Le differenze con la versione di Terra Nostra sono clamorose ed evidenti anche sui conti, che è difficile equivocare. Se non si tratta di malafede dev’essere incapacità di comprendere i testi più elementari unita all’ignoranza crassa delle leggi e delle situazioni che si condannano.

Secondo quanto annunciato, la prima pietrà sarà posata a novembre prossimo e in tre anni Taranto dovrebbe avere un polo ospedaliero d’eccellenza. Una realizzazione in tempo record per gli standard italiani e un tipo d’ospedale del quale al Sud si sente grande bisogno, la mancanza del quale costringe ogni anno molti pazienti a una vera e propria migrazione verso Nord in cerca di cure non disponibili in zona.

Ovviamente nessuno può giurare che tutto andrà per il verso giusto, ma è chiaro che le cose non stanno esattamente come è stato fatto credere a tanti che poi si sono scandalizzati, per quello che è stato presentato come il regalo di denaro pubblico a un berlusconiano di ferro. Tanto più che il PDL locale ha pubblicamente avversato l’accordo, insieme alla cd "sinistra radicale" ritenendo evidentemente che l’opposizione a Vendola paghi di più del sostegno a Don Verzè, che pure è notoriamente vicino al caro leader. Altrettanto ovviamente la questione non è nella scelta politica di uno strumento del genere o sull’opportunità di preferire altri investimenti a questo, qui si tratta di un falso maldestro e calunnioso.

L’anziano boss della sanità privata non raccoglie certo le mie simpatie e non è nuovo al ricevimento di favori da parte della politica, ma l’operazione è plausibile sotto molti punti di vista, sia perché il socio privato porta un know-how di difficile reperimento, sia perchè in italia non è facile trovare partner privati con esperienza nella sanità che siano meno discussi della Fondazione San Raffaele, che dalla sua ha il conseguimento di risultati e standard elevati certificati non solo dagli amici degli amici. Se poi i tempi di realizzazione saranno rispettati, i tre anni previsti sono davvero un tempo brevissimo, ancora di più se confrontati con i tempi medi di realizzazione degli ospedali pubblici in Italia, alcuni dei quali hanno impegnato le amministrazioni per decine d’anni, e molti dei quali; nonostante i tempi biblici; non sono mai stati terminati o terminati solo parzialmente, vittime della pochezza e della volatilità di amministrazioni che nel loro sussegirsi nel tempo vedevano l’affare più nel cantiere perenne, che nel completamento delle opere.

Ora, che Terra Nostra abbia preso un granchio o che si sia lanciata in un’operazione in malafede è poco importante vista la marginalità del sito foggiano, molto più interessante è che da un lato la notizia sia stata diffusa acriticamente come un lampo, nonostante la palese inverosimiglianza, tra una folla fin troppo abituata a non approfondire temi e notizie e fin troppo abituata a rilanciare e diffonderle in rete senza verificarle, ancora di più se eclatanti. Dall’altro lato c’è l’evidenza per la quale, nonostante la notizia abbia sicuramente raggiunto un numero notevole di giornalisti, molti dei quali "di sinistra", nessuno di questi abbia trovato il tempo o la voglia di smentire una bufala tanto evidente e clamorosa.

Un’evidenza che la dice lunga su quanto si presenti in salita la candidatura di Vendola alla Presidenza del Consiglio e sul fatto che, se le cose non cambieranno e se non riuscirà a raccogliere l’accordo dei maggiorenti della sinistra, non può contare nemmeno sul sostegno di quella stampa che dovrebbe guardare con maggior favore alla sua candidatura.

Fonte: Agoravox.it

mercoledì 4 agosto 2010

Spiagge Salento

Ormai è agosto già da qualche giorno, le ferie sono iniziate per molti, per tanti altri inizieranno questo week-end (e per altri sono già finite purtroppo). Chi viene in vacanza in Puglia, più precisamente nel salento, ecco una bella mappa che può risultare utile. Una mappa con la descrizione del tipo di spiggia a cui andrete incontro, se di tipo sabbiosa o rocciosa. In questo modo i gusti di ognuno possono venire soddisfatti senza brutte sorprese. Questo lembo di terra è ricchissimo di zone stupende, c'è una concentrazione di Bandiere Blu di Goletta Verde e di Zone con 5 o 4 Vele di Legambiente impressionanze. Zone marine protette, parchi naturali ecc ecc.
Bene buone vacanze a tutti in dei luoghi stupendi!!!


;-)

venerdì 23 luglio 2010

Ecomostro a Torre Lapillo

Un angolo del nostro Salento violentato dal cemento.
La chiamano Punta Saponara, è a due passi dalla torre di avvistamento di Torre Lapillo.
E quel Punta già dà da pensare: il nome è un crudele omaggio alla più nota Punta Perotti di Bari. Sempre di ecomostro si tratta, anche stavolta in riva al mare.
A Torre Lapillo è in costruzione un albergo privato. E i cittadini insorgono. Il gruppo Facebook "Io non voglio l’ecomostro di Punta Saponara" conta quasi duemila iscritti.
I lavori però proseguono, come confermano da Legambiente Porto Cesareo: “Sono autorizzati e vanno avanti. In un primo momento la Guardia di finanza è intervenuta e ha bloccato il cantiere. Ma poi l’autorizzazione è arrivata e tutto è ripreso come prima”.
Già, come prima. Se non peggio, visto che il profilo della nuova struttura rovina il placido e intenso tramonto che da sempre si può osservare dalla riva, interrotto, fino ad ora, solo dalla torre.
“È l’ennesimo sopruso del più forte, l’ennesimo furto dei grandi”, si lamenta Laura Mangialardo scrivendo a Repubblica e rivolgendosi al presidente Vendola.
Il paradosso raggiunge il culmine se si considera che l’intera costa da Porto Cesareo a Punta Prosciutto è area marina protetta.


Ma poco male: c’è sempre un piano regolatore vecchio di quarant’anni, di quando Porto Cesareo era ancora una frazione di Nardò, che permette a un albergo di sorgere e cancellare la spiaggia.
Ecco il mostro:



FONTE: La Repubblica

martedì 13 luglio 2010

La mamma degli stupidi è sempre incinta

Pubblico questo articolo preso da AgoraVox.

La notizia la conoscete tutti, in un bar ad Hannover in Germania, per futili motivi (su quante coppe avesse vinto la Germania e quante l’Italia) due italiani vengono uccisi da un tedesco.

Bene proseguiamo, in Italia una Radio che si chiama Radio Padania, su questa vicenda, ancora una volta ha dato una interpretazione diversa della vita, così come ha fatto recentemente, per quei ragazzi morti in missione in Afghanistan, che essendo meridionali, non meritavano quelle attenzioni e i funerali di stato.

La morte ha sempre generato rispetto e pietà, è un momento di incontro di quel percorso comune, in cui ci incontreremo tutti, anche nei campi di battaglia si rispettava il nemico, ma, e dico ma, in questo caso si è avuta un po’ di pietà, non per i due ragazzi italiani morti, ma per l’esaltato tedesco che li ha uccisi.

Il solito conduttore della radio, comincia con i suoi ’buona padania libera’ rivolti agli ascoltatori, ricambiato con il solito affetto, a un certo punto arriva una telefonata da un ascoltatore che solidarizza con il tedesco dicendo ”Poverino, vittima dei terroni- riferendosi al tedesco (...) senza la protezione di un forte presidio identitario questi criminali ’ndranghetisti ti spazzano via: quel poveraccio di Hannover probabilmente si è sentito in pericolo e si è difeso come poteva, quindi non è da rimproverare, noi li conosciamo bene i sudisti. Mi spiace solo che ne pagherà le conseguenze”.

Ora dopo questa affermazione farneticante, tra l’altro qualcuno dei partecipanti ha deciso che i due italiani erano calabresi, mentre un ragazzo aveva origini sarde, l’altro origini siciliane, ma i meridionali sono come gli orientali oggi sono tutti calabresi, domani pugliesi e dopodomani sono tutti siciliani.

Avendo deciso qualcuno che questi calabresi sono un cancro per la civile padania, arrivano altre telefonate. Un ascoltatore di origine piemontese inizia a scagliarsi contro i calabresi immigrati nel Monferrato dicendo queste parole: "Quando i calabresi qui a Carmagnola portano il loro santo in spalle è qualcosa di terribile (...) questi qui non hanno perso la loro identità di popolo ed è scandaloso”.

Il buon conduttore, quando ascolta i bravi padani sghignazza e partecipa con amore a queste trasmissioni, lui ricorda sempre che i meridionali sono dei parassiti, escluso quelli che si sono convertiti alla lega. Questo si chiama razzismo, e sono anche degli episodi gravi di razzismo: si istiga la gente alla violenza ,e come giustamente dice Daniele Sensi, nella storia recente ci sono guerre nate dal nulla - vedesi ex Jugoslavia e Ruanda, dove tutto iniziò con le trasmissioni di Radio mille colline, che incitava all’odio razziale verso i Tutsi e verso gli Hutu moderati.

L’esperienza ha un senso quando non si ripetono gli errori del passato.




Fonte: Agoravox.it

martedì 1 giugno 2010

Scavi nel centro di Taranto spunta una tomba greca

Una tomba a fossa di grandi dimensioni inquadrabile tra fine IV e inizi del III secolo a.C. è stata rinvenuta in via D'Alò Alfieri, a Taranto, nel corso dei lavori di integrazione della rete idrica. Lo scavo stratigrafico ha impegnato archeologi e tecnici della cooperativa 'Novelune' e personale tecnico della Soprintendenza, portando alla luce la deposizione di un individuo sepolto con il rito dell'inumazione all'interno di una grande fossa ricavata nel banco di roccia e coperta da un doppio lastrone lapideo. "Con i resti scheletrici è stato rinvenuto un interessante corredo ceramico tipico dell'età ellenistica: quattro tazzette a vernice nera, due oinochoai sovraddipinte, forme tipiche del rituale funerario che fa simbolicamente riferimento alle offerte di vino durante le libagioni e le pratiche in onore del defunto nel corso dei riti di seppellimento. L'oggetto che più ha entusiasmato gli scavatori e la gente che per ore ha assistito allo scavo - osserva ancora la Soprintendenza - è un anello in oro con castone mobile in corniola che il defunto indossava alla mano sinistra. La pietra presenta la forma di uno scarabeo e sulla faccia piana è inciso un guerriero con lancia, elmo e scudo.



martedì 16 marzo 2010

CALENDARIO DI PIZZICA 2010

PROGRAMMA DELLE SERATE DI PIZZICA 2010

MARZO

VEN 05.03.10 Alezio taquila pub TAMMURRIA ore 22.30
LUN 08.03.10 Alezio tequila pub ALLABUA
SAB 13.03.10 Diso GLI AMICI DELLA TARANTA
VEN 12.03.10 Alezio tequila pub SUTURU ANTICO
GIO 18.03.10 Giurdignano CANZONIERE GRECANICO SALENTINO
VEN 19.03.10 Alezio tequila pub IHSTORIA SALENT *** Torre S. Giovanni ARIAFRISCA
SAB 20.03.10 uGENTO CONT. la mennola (focara) I CALANTI *** San Cassiano LA COPPULA e alle 21.30 OFFICINA ZOE'
VEN 26.03.10 Alezio tequila pub ZIMBARIA ore 22.30

APRILE

VEN.09.04.10 Lequile(dragone) ALLABUA
LUN 12.04.10 Tutuno (tricase) I SCIANARI ore 21.30
VEN 23.04.10 Matino ALLABUA

MAGGGIO

DOM 30.05.10 Cavallino SCIANARI ore 21.30

GIUGNO

MAR 01.06.10 Giuggianello I SCIANARI ore 21.30
DOM 20.06.10 Matino CANZONIERE GRECANICO SALENTINO

LUGLIO

VEN 16.07.10 Torre dell'orso I SCIANARI ore 22.30
SAB 17.07.10 Torre dell'orso ALLABUA
DOM 18.07.10 Merine ALLABUA
SAB 31.07.10 Caprarica I SCIANARI ore 22.30

AGOSTO

DOM 01.08.10 Caprarica di lecce ALLABUA ore23
LUN 02.09.10 Melendugno I SCIANARI ore 22.30
GIO05.08.10 Melendugno ALLABUA
VEN06.08.10 Surbo ALLABUA
DOM 08.08.10 Alezio ALLABUA
LUN 09.08.10 Felline ALLABUA ore 22
MAR 10.08.10 San Foca ALLABUA ore 23
MER 11.08.10 Cannole ALLABUA ore 24
DOM 15.08.10 Palmariggi SCIANARI ore 22.30 SANTUARIO MONTE VERGINE
VEN 20.08.10 scorrano ALLABUA

SETTEMBRE

SAB 04.09.10 Melissano ALLABUA
SAB 25.09.10 Lequile ALLABUA ore 21.30


Per eventuali cambiamenti di programma non sono responsabile!
P.S. Non sono tutte le serate, ma quelle al momento già in programma. Se volete contribuire ad arricchire il calendario, non fatevi scupoli e aggiungete tutte le date a vostra disposizione nei commenti

lunedì 16 marzo 2009

WiMAX Struggles to Find a Foothold in Western Europe

Will WiMAX become an orphan technology? Has the big push from 3G in the last two years and the prospect of 4G pushed WiMAX to the margins? As we saw in the first installment of this multi-part series, which covered the UK and Ireland, WiMAX is indeed in a difficult position, at least in the developed world. It will be a different story when we turn to Eastern Europe (next), Africa, and the Far East in future installments. But in the rest of Western Europe, which we explore here, the picture is much as in the UK and Ireland. “I think the industry is just looking somewhere else right now, it’s not looking at WiMAX,” says Emma Mohr-McClune, German-based principal analyst for wireless services in Europe at Current Analysis, a U.S. firm. “There are plenty of examples in our industry of great technologies, which didn’t get the support in time to make it into the mass market and I have a feeling that’s what’s going to happen [with WiMAX].” The reasons are simple. Established service providers are committed to 3G network solutions based on legacy GSM technology—which means High-Speed Downlink Packet Access (HSDPA), and in the future, LTE (Long Term Evolution).
Beaten to the punch
After five years of deployments, HSDPA is a mature technology in Europe. Urban and suburban areas of most countries are saturated with coverage. Networks deliver theoretical peak download throughput of 3.6 megabits per second (Mbps), even when the device is mobile. Many users are deciding they don’t need anything more. Mohr-McClune guesstimates the percentage of the Western European population left uncovered by 3G at 10%. “And as you go north, penetration gets better and better. There’s just not much of a business case for WiMAX.” Meanwhile, WiMAX lacks standardization, device compatibility, and “increasingly, a clear roadmap,” she contends. While it has a theoretical head start over cellular technologies in wireless broadband, the cellular technologies are catching up. “Why would [cellular providers] go with a whole new technology when their legacy technology is continuing to evolve, and getting very fast? The faster cellular networks get, the less incentive there is for them to go with a different technology.” This may be an excessively mobile-centric perspective, though. Howard Wilcox, a senior analyst at UK-based Juniper Research, doesn’t see WiMAX competing head to head with 3G—or at least not yet. “I think if you talk to a selection of WiMAX and 3G operators, they would say that they are not competing with each other, that they view it as more complementary than competitive,” Wilcox says. “I think it’s horses for courses.” In other words, what’s suitable for some isn’t necessarily suitable for all. WiMAX, he suggests, could still find a market among users, even in urban centers, who need higher-speed connectivity while mobile than they can get from 3G—architects who need to transmit large blueprint files, for example.
Staying put
For now, though, WiMAX competes primarily in the fixed wireless access space, with some providers offering nomadic service—the same modem you use to get access at the office or at home, also gives you access anywhere else within the provider’s coverage area. Even there, WiMAX does not have an easy time. In most markets, DSL providers can and do compete hard on price and service levels, notes analyst Cintia Garza, team leader of the WiMAXCounts program at Maravedis Inc., a research firm focused on WiMAX. In France, for example, DSL providers offer triple-play packages that include Internet access starting at €30 a month, while WiMAX providers offer relatively low-speed connectivity (1 to 2 Mbps) for a higher price, €55. So WiMAX, to this point, has been confined mainly to supplementing wireline service to reach rural and other underserved areas. “It’s very much a niche proposition in this region,” Mohr-McClune says. This is reflected in roll-out strategies of some of the major players in the region. Telenor in Norway, for example, which announced its WiMAX-based (16d) service in late 2007, plans to deploy first in cottage country along the Trøndelag coast. It will use wireless primarily in areas where it cannot provide ADSL service. DBD Deutsche Breitband Dienste GmbH in Germany is also explicitly targeting underserved areas. There are exceptions. Worldmax in the Netherlands launched its Aerea service as a city-wide hot zone in Amsterdam. Other major players in the region include Iberbanda and Banda Ancha in Spain, Clearwire in Belgium and Spain and Danske Telecom in Denmark. Most are targeting underserved areas.
Counting heads
It’s not clear how many live commercial WiMAX deployments there are in the region. WiMAX Counts says more than 80 providers are active across Europe (including the UK, Ireland, and Eastern Europe), of which an estimated 70% are in Western Europe. Information at the WiMAX Forum site suggests a smaller number are actually offering commercial services. Certainly the number of commercial providers is far fewer than the number of licensees. Indeed, in some jurisdictions—France, for one—regulators are investigating apparent breaches of contract by licensees who have not launched service according to schedule and may be subject to fines or revocation of their licenses. According to Maravedis, the current aggregate number of WiMAX subscribers, again for all Europe, is about 550,000, with an estimated 85% concentrated in Western Europe. The subscriber base is growing at about 20% per quarter, Garza says. Juniper last year predicted the subscriber base in Europe would reach about three million by 2013—but those numbers are under review, Wilcox hastens to point out. The majority of deployments, such as Telenor’s, use older 802.16d WiMAX technology, which can only deliver fixed and nomadic service. A smaller number, like Worldmax’s Aerea, use newer 802.16e technology. It’s capable of delivering mobile service, but not over 3.5 GHz spectrum, which lacks optimal propagation characteristics. Linkem S.p.A, an Italian company that started out offering hotspot services, but has begun a national roll-out of 802.16e technology, does bundle Internet access with VoIP service over the same connection. Linkem so far offers service only in some parts of Lombardy in the north and Puglia in the southeast. Linkem’s value proposition is similar to Xohm’s in the U.S [aka Clear]. It promises peak download throughput of 7 Mbps, and upload of 1 Mbps, both significantly faster than 3G can offer. Basic all-you-can-eat Internet service is €20 a month. For €30, Linkem throws in unlimited VoIP calling to landline numbers anywhere in the country, and for €45, adds 300 monthly minutes of calling to mobile phones. (As in most of Europe, Italian mobile users receive calls at no cost—the caller is charged.)But this is not mobile telephony or even true mobile broadband. Linkem offers modems for desktop and laptop computers and makes no claims about viability of connections when the device is mobile.
Spectrum choices
Except in parts of Scandinavia, where there is some 2.5GHz spectrum in use, WiMAX in Europe is primarily in the 3.5GHz band. Licensed providers using 16e say they will offer mobile service, but that may depend on their acquiring spectrum in the 2.6GHz band in future. And therein lies one of the other challenges for WiMAX providers. Although Norway and Sweden jumped the gun by allocating 2.6GHz spectrum in 2007 and 2008 respectively, other Western European countries have yet to assign spectrum in this crucial band, and some have delayed announced auctions. Austria, France, Germany, and the Netherlands are all expected to allocate 2.6 GHz spectrum in 2009. According to Maravedis, Italy, Portugal, and Spain are also preparing for auctions in 2009 or 2010. As Wilcox notes, though, there is no guarantee that WiMAX providers will get any of it. The allocation process is technology agnostic. And the delays and uncertainty put WiMAX providers in a dilemma. “On the one hand, they don’t want to wait too long to deploy their networks in their current 3.5Ghz spectrum,” Garza says. “On the other, they don’t want to invest huge amounts of money in building an infrastructure and deploying a technology that is likely to change in two years.” WiMAX providers faces other obstacles as well, she says. There is no ecosystem (of devices and ancillary service providers). Most available devices work in the 2.5GHz band, while providers are operating in 3.5GHz. And there is no true interoperability. And to top off the bad news, a global recession hits. It will almost certainly slow WiMAX providers down, analysts say. Since WiMAX is, as Wilcox notes, primarily of interest to new operators, and since they tend to be smaller start-ups, the dearth of capital for investing in uncertain new ventures will likely have a major impact. “They could be struggling a little if they can’t raise that capital,” Wilcox says. “So the current climate could be a bit bearish for WiMAX.” And that may end up being one colossal understatement—at least as it applies to Western Europe. In other parts of the world, as we’ll see next month, it’s a different story.

venerdì 12 dicembre 2008

Brutto tempo e mare in tempesta

Sono diversi giorni che ormai il tempo non ci dà tregua. Brutto, anzi bruttissimo tempo. Vento fortissimo e pioggia perenne, e noi da queste parti non è che siamo molto abituati.
Ecco il mare (e il cielo) come si presentava questa mattina dopo il vento di questa notte.




E questo è niente! Il mare durante la nottata ha travolto tutto! Portando praticamente la spiaggia, i ciottoli, i sassi sulla carreggiata stradale e oltre, anche per una parte dell'entroterra. Impressionante!!! Purtroppo ho solo due foto, e non sono quelle più rappresentative di quello che si può vedere facendosi una camminata verso mare, perchè le batterie mi hanno lasciato subito dopo. Però almeno rendono l'idea.


La zona fotografata è più o meno questa (marina di Lizzano- le conche/Bagnara):

lunedì 3 novembre 2008

Cai + Ilva = Taranto città più inquinata

I soci della cordata Cai per il salvataggio di Alitalia cosa ci guadagnano? E’ una domanda che ci siamo posti tutti quanti. La risposta è semplice: favori dal governo. E non sono solo sospetti, ma ci sono anche i fatti. Atlantia (già Autostrade SpA., del gruppo Benetton), ha ottenuto un adeguamento molto favorevole delle tariffe autostradali. E Emilio Riva (gruppo siderurgico; Riva Acciaio SpA, Ilva SpA,) ha ottenuto la proroga per un altro anno della cassa integrazione a Genova per 550 operai. E mi vorrei soffermare proprio sul gruppo Riva. Il motivo è semplice. A Taranto con l’Ilva si sta giocando con la salute dei cittadini.

Infatti i dati dell’Ines (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) non ammettono interpretazioni. L’Ines certifica, riferimento al 2006, che Taranto risulta essere la città più inquinata d’Italia e forse del mondo, anche più della cinese Linfen (per la Banca mondiale probabilmente la città più inquinata di tutto il pianeta). Considerando le sostanze più velenose nell’aria Taranto raggiunge 528 punti e la seconda, Livorno, è a quota 101. A Taranto si respira il 92% della diossina prodotta in tutta Italia, il 49% del mercurio, il 67% del piombo. Contribuiscono a produrre queste miscele letali: raffineria, cementificio e soprattutto l’Ilva. La casistica media annovera casi di tumore alla faringe per ragazzi di 13 anni, come fossero accaniti fumatori.

L’Ail (Associazione Italiana contro le Leucemie), è promotrice della sottoscrizione, firmata da oltre settemila cittadini, Non lasciate morire Taranto di cancro, che sembra dare fastidio ad alcuni esponenti della maggioranza. Filippo Berselli (An) e l’ex Ministro della Giustizia Roberto Castelli (Lega) hanno chiesto all’Ail di cancellarli e il senatore Paolo Guzzanti (FI) ha minacciato di denunciare l’Ail per molestie. E’ bene sapere che il limite per l’emissione della diossina, stabilito dal protocollo europeo Aarhus, è di 0,4 nanogrammi al metro cubo mentre nel 2006 il governo Berlusconi aveva fissato il limite a 10 nanogrammi al metro cubo.

Ma non è tutto. Anzi è solo l’inizio.
Il gruppo Riva ha già ottenuto la sconfessione, da parte del governo, dei dati allarmanti rilevati dall’ Arpa (Agenzia regionale per la Protezione Ambientale) sui camini dello stabilimento. I tecnici regionali dovevano esprimersi sulla concessione o meno dell’Aia, (Autorizzazione integrata ambientale) una documento necessario per la prosecuzione dell' attività dello stabilimento siderurgico di Taranto. Invece il ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, li ha rimossi mettendo dei tecnici di sua fiducia. L' Ilva «non ha superato i limiti di legge sulle emissioni della diossina». Questo è quanto detto nei giorni scorsi dal presidente del nuovo comitato tecnico ministeriale che entro marzo dovrà esprimersi sull' Aia. A questo punto il Presidente dalla regione Vendola ha deciso di emanare una legge regionale che imporrà all' Ilva, così come a tutte le altre aziende che producono in Puglia, la riduzione delle emissioni inquinanti.

Gli abitanti di Taranto inoltre dovranno dire addio ai migliaia di alberi che dovevano spuntare tra l’Ilva e la città, e che dovevano ammortizzare gli effetti delle ciminiere. Questa zona cuscinetto, frutto dell’accordo tra l’ex Ministro delle Politiche Agricole e il sindaco Stefàno, dal valore di due milioni di euro (che si sarebbero dovuti trasformare tutti in alberi), sono stati tagliati dall’ nuova finanziaria.

martedì 1 luglio 2008

Risposte #2 . . .

Ritornado al mio dilemma già descritto nel post "Risposte . . .", ho trovato altre risposte (scusate il gioco di parole) sul perchè dei mie problemi, e sinceramente anche sul perchè di tante altre cose. Sono un fan della Gialappa's Band e dei loro prodotti radio-tv, e li ho sempre seguiti (mi hanno sulla coscienza quei tre). Una decina di anni fa, quando andavo alle superiori, e per la precisione durante il mio quarto anno, fra i vari personaggi intrepretati dai comici, c'era il Prof. Dervis Fontecedro (Luttazzi), professore dell'Università di Palo Alto in California. Ebbe tanto successo che i ragazzi della mia età incominciarono a scrivergli lettere per avere "dritte" sulla scuola. Io ne scrissi due (mai andate in onda). Una con tutta la mia classe, l'altra da solo. Uno dei suoi tormentoni era "cosmico", e ricordo che per il progetto di un albergo-ristorante assegnatoci da un nostro professore, alla fine scrissi appunto cosmico come nome dell'albergo (sia nella relazione tecnica che nel progetto). Completamente fuso!!!
Ma porto ancora oggi i segni. Una dei suoi insegnamenti da me preferiti è "L'assioma antigeometrico di Dreck". Quando ho sostenuto l'esame di Geometria all'Università, il nostro prof. ci diede delle dispense. All'inizio di queste stavano alcune citazioni (Einstein, De Giorgi). Io prima di rilegare le dispense aggiunsi con il computer proprio l'assioma di Dreck con tanto di ringraziamento al professor Fontecedro.
Penso di aver detto "quasi" tutto.
Come si vede i problemi sorgono da molto lontano! Ehehehehe :-))))))))
Ho aggiunto quattro video (tra i miei preferiti), da gustarseli.
Disgustorama, Disgustomatico
:-)

martedì 20 maggio 2008

A casa di . . .



Indovina indovinello, che grado è? In teoria dei miei amici, non avendo fatto il militare (disertori della patria!), non dovrebbe saperlo nessuno. Io sono sincerissimo, se non era per la sempre utilissima Wikipedia, non ne avevo la più pallida idea. Per me poteva essere anche una coccarda dei boy-scout!
Vebbè, non divaghiamo. Quello è il grado dell'Ammiraglio (sapete cos'è vero?).
Perchè ve lo sto mostrando? Perchè sabato, sono stato alla festa di compleanno del mio cuginetto, che ha festeggiato a casa della zia, e quindi a casa dell'Ammiraglio di Taranto. Qualche cosa di cui vantarsi e andare fiero? NO! Era giusto per scrivere qualche cosa.
Ciao e buona notte
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