Un amore grande grande.
Ducati da sempre sinonimo di moto da corsa, di Super Bike.
Da qualche tempo Ducati sta provando a farsi largo verso nuovi segmenti. Basta vedere la Multistrada o la Hypermotard. Moto che comunque lasciano il segno, in quanto su queste moto viene messo tutto il know how di Borgo Panigale per quanto riguarda la pista.
Certo i puristi Ducati storceranno sempre un po' il naso. Però a ben pensare siamo i più grandi fan delle moto romagnole (nessuno può farci cambiare idea), ma siamo anche gli artefici potenziali (potenziali) della "morte" di questa nobile Casa. Per noi Ducati dovrebbe sempre e solo dire moto da corsa.
Ma giustamente, per poter sopravvivere contro i colossi giapponesi da milioni di pezzi l'anno, bisogna diversificare.
La Ducati ora tenta di primeggiare nel mondo delle cruiser con la sua nuova moto. La Diavel (diavolo di dialetto).
Con questo ulteriore sforzo di difersificazione, oltre agli esempi citati prima, la Casa romagnola sta diventando un vero punto di riferimento nel mondo delle due ruote.
Anche alla base della Diavel c'è l'incredibile capacità della Ducati di saper sfruttare le novità che emergono dal mondo delle competizioni. Ma il pregio della Diavel, come tutte le Ducati prodotte negli anni recenti, non è solo quello di essere una due ruote per "correre", ma di essere una moto utile per tutti i giorni.
La Ducati Diavel ha, naturalmente, un motore Testastretta desmodromico bicilindrico a L, 4 tempi, raffreddato a liquido. La cilindrata è 1198,4 cc ed ha 4 valvole per cilindro. L'iniezione e l'accensione sono elettroniche. L'avviamento è elettrico e la frizione multidisco è (purtroppo) in bagno d'olio, con cambio a 6 marce. Il telaio, in acciaio è tubolare a traliccio. La sospensione anteriore è a forcella teleidraulica, quella posteriore con monoammortizzatore idraulico regolabile. Il freno anteriore a doppio disco con pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini, quello posteriore a disco. Questo mostro ha una potenza di ben 162 cavalli.
Vi metto questo video di una prova su strada, anche se c'è una piccola imperfezione. Al minuto 00:30 dice "a Bologna". Niente di più sbagliato. dovrebbe dire a "Borgo Panigale". E adesso non venitemi a dire che in fin dei conti è un quartiere di Bologna. Per un ducatista Bologna è Bologna e Borgo Panigale è Borgo Panigale, cioè DUCATI!
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